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eSports come il Poker?

Le competizioni ai videogiochi stanno subendo proprio di questi tempi un’enorme evoluzione, il vincitore di un torneo, di una sfida, non è più soltanto colui che acquisisce automaticamente i diritti di vanteria sul perdente. Oggi infatti le competizioni con i videogiochi hanno delle regole ben precise e strutturate, rappresentano un vero e proprio business milionario e prendono il nome di eSports, sport elettronici.

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Solo per il 2016 sono previsti volumi di scommessa intorno alle sfide eSports davvero imbarazzanti, circa 590 milioni di dollari saranno infatti scommessi su questa nuova tipologia di competizioni. L’Università di Las Vegas ha da poco annunciato una offerta per corsi sugli eSports nei quali gli studenti dovranno creare piani di business rilevanti per il settore dei casinò e delle scommesse sportive.

Bookmaker quali SNAI, BET365, WILLIAM HILL, EUROBET, già puntano sulle Scommesse eSports e gli amanti del betting trovano nuove opportunità di divertimento e guadagno.

La rapida espansione, con forte evoluzione a seguito, delle competizioni ai videogames è ormai fortemente supportata in tutto il mondo. Ad esempio, Canadian, operatore della lotteria Loto-Quebec, ha da poco aggiunto le scommesse sugli eSports definendole come il primo ambiente di gioco legale, onesto e sicuro.
L’industria eSports sta diventando secondo moltissimi esperti una delle novità più attraenti e all’avanguardia di tutti i tempi e sono gli stessi esperti che continuano a prevedere espansioni future galattiche per il settore e ci rivelano con soddisfazione che gli avvenimenti futuri daranno loro i meriti previsti.

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eSports come il Poker?

Una recente analisi ha paragonato gli eSports con il Poker. Sono stati scomposti meticolosamente i vari ruoli rappresentati dai player nei due ambiti di gioco, messi a confronto i vari fondi ed i “sacrifici” per poter iniziare a giocare, per trarre profitti, arrivando alla momentanea conclusione che il Poker risulti essere ancora in testa rispetto ad eSports.

Questo perché il Poker ha già dei lunghi trascorsi, i suoi tornei vengono ormai da tempo pubblicizzati e trasmessi in TV, la “domanda interna”, si potrebbe osare, ha iniziato ad esaurirsi ed in particolare le emozioni ad abituarsi.

L’analisi però, rivela anche che l’intero settore videogioco/scommessa eSports è stimato in crescita del 43% rispetto al 2015, cioè si parla di un valore totale dell’industria eSports che passa in soli 12 mesi da 325 a 463 milioni di dollari. Ancora chiaramente impressionanti sono i numeri dell’industria Poker che ha raggiunto il valore annuale totale di 40 miliardi di dollari. Ogni giorno decine di migliaia di persone guardano gli eventi eSports in live streaming su Twich.tv e si pensi che soltanto in Cina il 40% dei possessori di smartphone hanno almeno una volta nella vita osservato una sfida eSports.

Grazie ai grandi partner TV il Poker beneficia della longevità; il boom pazzesco, infatti, si ebbe proprio con i campionati World Series of Poker trasmessi dall’emittente ESPN. I gamer eSports sono famosi al momento soltanto nei loro ambiti socials, nelle grandi arene, in sostanza non hanno ancora raggiunto il vero richiamo di massa tradizionale. Videogiocatori come Chris “il Fatale” Bond e Peter Dager sono senz’altro ben conosciuti e amati dai loro fan, ma il loro successo non si muove ancora sui binari della grande popolarità, volti noti accostabili a qualsiasi tipo di marketing d’assalto, anzi, preferiscono per il momento ancora proiettare tutto nel loro mondo che gira solo ed esclusivamente intorno agli eSports, ai suoi guadagni e alle sue competizioni.

Discorso evidentemente contrario per quanto riguarda i “grossi” giocatori di Poker. Il giocatore professionista Doyle Brunson, con il suo cappello da cowboy, è ben noto soprattutto all’esterno delle sale da Poker. Brunson infatti deve molto alla persistenza oramai si potrebbe definire secolare del Poker ed egli stesso più volte è presente nelle migliori trasmissioni sportive e non…numerose infatti sono state le sue campagne pubblicitarie. Brunson tra l’altro è l’autore di un libro (il famoso Super System) che viene considerato la Bibbia del Poker moderno. Il volto di Brunson sia esso in TV o dal vivo sarà sempre riconosciuto anche dalle nuove generazioni rivelano esperti di marketing.


Ma tutto questo appartiene alla storia, al passato. Quale sarà il futuro? Molteplici risultano essere le somiglianze tra eSports e Poker ed anzi, proprio negli ultimi mesi i due colossi stanno unendo le loro strade ed in particolare eSports ed uno dei suoi team più importanti e famosi, Team Liquid (sviluppato online in tutto il mondo e attualmente in corsa per i campionati eSports su tutte le tipologie di videogames), hanno avuto un evidente corte proprio da PokerStars, gigante del poker online e la collaborazione tra loro tende ad essere sempre più rilevante. Lo scoop maggiore è avvenuto grazie al campione Bertrand Grospellier, alias Elky, che da non molto è entrato a far parte delle punte di diamante del Team Liquid, dove gioca in prima linea al videogame di carte digitali collezionabili, HearthStone, La Pietra del Focolare. Elky Grospellier prima di Team Liquid ed Esports è il campione indiscusso di PokerStars Caribbean. Ottiene la rinomata “triple crown” (tripla corona) vincendo 2 tappe dell European Poker Tour 2008/09 ed una del World Poker Tour, Festa del Lago 2009.

PokerStars ha quindi sentito il bisogno di rinnovamento ed ha trovato negli eSports il partner ideale per poterlo realizzare rapidamente. L’azienda più forte nel campo del Poker online infatti sponsorizza proprio il francese Grospellier e da non molto è diventata uno degli sponsor ufficiali del Team Liquid ormai detto Team Liquid Pokerstars.

Anche Daniel Negreanu, alias the “Real Kid Poker”, altra leggenda del Poker online e membro della Poker Hall of Fame è rimasto affascinato dagli eSports e come Elky ha intrapreso una strada completamente nuova. Ha raggiunto ultimamente infatti lo status più alto del gioco di Blizzard prima citato HearthStone, un livello solo per campioni denominato appunto “Legend in HearthStone“, diventando così un fenomeno indiscusso anche in questo settore.

I Punti di Forza degli eSports

Uno dei maggiori punti di forza degli eSports è proprio la capacità di raggiungere velocemente tutte le masse di giovani, i “millennials” di tutto il mondo. Il sistema eSports si è sviluppato in un’era caratterizzata dall’uso di Internet a banda larga e le recenti connessioni mobile 4G e con fibra facilitano il tutto.

Milioni di persone utilizzano quotidianamente la piattaforma multimediale Twitch specialmente per osservare in live streaming sfide eSports inoltre partecipano l’uno contro l’altro ai loro videogiochi preferiti.

Twitch, inoltre, permette a spettatori e gamer di tutto il mondo di comunicare tra di loro in tempo reale, che è qualcosa che la TV non ha mai avuto potuto fare, specialmente con le competizioni di Poker. Nell’ecosistema eSports, cresce in parallelo la domanda di scommesse sulle maggiori competizioni, i migliori siti di casinò online infatti da non molto hanno iniziato a quotare gli eventi Esports più importanti con sistemi di giocata molto simili alle scommesse sportive già ben note.

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Esports, così come il Poker, ha sviluppato una sua cultura interna che sembra accettare, anzi gradire, il fatto che gli spettatori scommettano sui risultati delle sfide. I gamer più esperti (così come i grandi giocatori di Poker) fanno addirittura delle scommesse su loro stessi prima di entrare in battaglia con il controller in mano.

Esports, quindi, sta seguendo la strada che ha fatto il Poker nel corso degli ultimi anni, ma senza essere legato alla immagine negativa del gioco d’azzardo. La miriade di tornei locali ed online, i grandi tornei internazionali, l’attenzione mediatica, gli sponsor, gli ingaggi ed i montepremi favolosi, le scommesse, il tutto amplificato dalla nuova dimensione “social”.

La strada intrapresa è quella giusta, i numeri non sono ancora quelli del Poker ma i prossimi mesi ci diranno la verità sul futuro dei “giochi elettronici competitivi”.